Lucherino Ventre GialloCarduelis
xanthogastra
descrizione: Per
dimensioni simile al cardinalino del venezuela ma caratterizzato da una
siluette più tozza. Evidente il dimorfismo sessuale.
distribuzione e habitat:L'areale di
distribuzione della specie interessa il Venezuela, la Bolivia, Panama,
l'Ecuador e la Colombia. Predilige gli altopiani brulli tra i 1.000 ed i
3.000 mt. di altezza dove la vegetazione e costituita da cespugli ed
erbe prative dei cui semi immaturi si ciba. Oltre alla nominale esiste
anche la sottospecie
c.xantogastra stejnegeri.NoteQualche
tempo fa era piuttosto diffuso tra gli allevatori di carduelidi forse
perché interessato anche lui nella ricerca del “canarino nero”.
Attualmente dopo qualche anno di anonimato sta attirando nuovamente
l’interesse degli appassionati che intendono traslare anche su questo
spinus talune mutazioni già fissate su altre specie simili (cardinalini,
testa nera e altri lucherini).Abbastanza
robusto ed adattabile occorre alimentarlo in modo piuttosto spartano per
evitare di farlo ingrassare. Allo scopo ottimi risultano i semi di
lattuga bianca e di cicoria ad integrazione di un misto non troppo
carico di semi grassi. Come per tutti gli uccelli che alleviamo un po’
di frutta e verdura e gli immancabili integratori minerali completano la
dieta.
RiproduzioneCome già
descritto per altri carduelidi è bene lasciare la sola femmina ad
attendere a tutte le incombenze riproduttive utilizzando il maschio per
la sola fecondazione. Da tre a sei le uova per covata. In rapporto alle
dimensioni del ventre giallo le uova appaiono abbastanza grosse e di
forma piuttosto arrotondata. Il colore è bianco rosato (bianco gessoso
dopo alcuni giorni di cova per le uova fertilizzate) con abbondanti
picchiettature rossicce o bruno rossicce al polo ottuso. Incubazione di
circa 14 gg. I piccoli alla nascita si presentano con un piumino
grigiastro e una carnagione carnicino chiara. La fase riproduttiva senza
l’ausilio dell’anticipo mediante illuminazione artificiale va da aprile
a giugno inoltrato. Due le covate annue e solo saltuariamente tre.
L’esperienza accumulata in diversi anni mi porta ad affermare che
sebbene la riproduzione dello xanthogaster sia sostanzialmente
assimilabile a quella di altri spinus il punto debole della specie
risiede nella relativa delicatezza dei novelli nel primo mese di vita e
nella lentezza con cui diventano indipendenti. A differenza di altri
spinus, infatti, lo svezzamento dei nidiacei avviene spesso dopo il 35°
giorno di vita. Altro periodo critico è quello dell’involo dei pulli.
Nei 2/3 giorni successivi all’abbandono del nido, infatti, i piccoli
spesso sosteranno sul fondo della gabbia. Per questa ragione oltre a
mantenere griglia e fondo sempre ben puliti occorre accertarsi che la
femmina scenda ad imbeccare tutta la nidiata adeguatamente. Per indurla
con maggiore frequenza a far ciò un valido accorgimento consiste nel
sistemare verso il basso qualche alimento particolarmente gradito
(foglie di cicoria, spinaci o un pezzetto di cetriolo).