Articolo pubblicato dalla rivista “Alcedo” n. 13 (gennaio febbraio
2004)
Esperienze di allevamento con il lucherino dorso nero
Per allevare con successo questo delicato spinus valgono un po’
tutte quelle regole di buon senso che ogni allevatore deve adottare
per mantenere in salute i propri soggetti, e cioè:·
pulizia scrupolosa dei locali e delle gabbie;·
evitare ogni nocivo affollamento - il numero di coppie da mettere in
riproduzione andrà limitato in base allo spazio disponibile;·
adottare un'alimentazione quanto più sana bilanciata e varia.
Nelle foto: a sinistra giovane femmina colombiana, a destra coppia
di dorsonero colombiani
Ambientamento
Premetto che tutti i miei soggetti sono alloggiati all’esterno. A
Napoli la temperatura notturna durante l’inverno non scende quasi
mai sotto i 4 gradi. I soggetti si sono presto abituati al clima
relativamente “rigido” ma comunque occorre (soprattutto per i
soggetti di recente importazione) limitare il grado di umidità
ambientale e temperature vicino allo zero.
In generale bisogna evitare agli uccellini ogni forma di stress
ambientale ed assicurasi che tutti si alimentino soddisfacentemente.
Ben presto, se verranno rispettate questi semplici accorgimenti, gli
animali evidenzieranno tutti quei segni tipici di un buono stato di
salute: aspetto giustamente vivace, piumaggio integro, occhio vivo,
petto pieno e addome giallino (per un adeguato accumulo di adipe).
Alloggi
Durante tutto l’anno sistemo i dorso nero divisi per coppie in
gabbie di circa 80 cm. di lunghezza avendo cura di isolare solo gli
individui particolarmente litigiosi (in genere i maschi). Ciò al
fine di evitare che a seguito delle continue zuffe i soggetti più
deboli finiscano per scondizionarsi o peggio per ammalarsi (lo
stress è uno dei principali fattori che concorrono all’insorgere di
enteriti spesso mortali).
Inutile precisare che quanto maggiore è lo spazio di cui
beneficeranno gli uccelli tanto più gli stessi goderanno di ottima
salute. L’esercizio fisico del volo, infatti, rinforza la
muscolatura dei volatili rendendoli più forti e pertanto meno
sensibili all’aggressione di molteplici malattie.
Le gabbie sono tutte dotate di cassetto estraibile protetto con le
comuni griglie in modo da impedire agli uccelli di razzolare sul
fondo della gabbia alimentandosi dei residui di cibo venuti a
contatto con le feci.
Importante è la pulizia, sempre accurata, che deve avere quanto meno
cadenza settimanale. Per sterilizzare accessori e fondi utilizzo sia
prodotti specifici per ornitologia che i più comuni disinfettanti
per uso domestico.
Maschio adulto di dorsonero colombiano
Alimentazione
Ogni allevatore è solito comporre personalmente la miscela di semi
da somministrare ai volatili variando a volte sensibilmente la
percentuale di semi oleosi (in genere quelli scuri) presente. Ciò è
dettato dalle diverse condizioni ambientali a cui sono soggetti gli
uccelli tra un allevamento e l’altro.
Tenuto conto che tutti i miei soggetti dimorano all’esterno per
tutto l’anno, a mero titolo orientativo, di seguito riporto l’elenco
dei semi forniti:
4 kg. di scagliola
600 gr. di niger
600 gr. di canapa piccola
600 gr. di perilla
500 gr. di lino
250 gr. di cicoria
250 gr. di lattuga bianca
500 gr. di miscela per spinus “da riproduzione” (sono diverse le
case produttrici che forniscono prodotti di buona qualità: Ornitalia,
Blattner etc….)
Quest'ultima viene gradualmente aumentata fino a 800 gr a partire da
inizio febbraio per favorire l'entrata in estro dei riproduttori.
Importante che i semi siano freschi ed esenti da polveri nocive.
Pastone: vanno bene tutti i pastoni secchi del commercio e
possibilmente senza l’aggiunta semi.
Non uso inumidire il pastone ne con verdure ne con semi ammollati o
germinati per i seguenti motivi:
1.la preparazione risulta più lunga e laboriosa;
2.specialmente nei periodi caldi bisogna gettare frequentemente
i residui di cibo e lavare accuratamente le mangiatoie pena il
proliferare di batteri nocivi alla salute dei volatili.
Ad ogni Kg. di pastone aggiungo alternandoli diversi buoni
integratori (fermentos plus, nekton K, biodigest, lievisan) e circa
30 gr. di spirulina.
Per rendere il pastone più gradevole ai volatili, inoltre, aggiungo
mandorle e pinoli tritati (complessivamente circa 150 gr. per Kg).
40 giorni prima di fornire il materiale per il nido addiziono agli
altri ingredienti un buon integratore a base di vitamina E (per me
ottimo il Fertivit ma anche l’Antisteril) nelle dosi indicate sul
prodotto.
Frutta e Verdure: una o due volte alla settimana nel periodo di
riposo e quotidianamente in fase riproduttiva (specie in presenza di
piccoli).
Preferisco In genere fornire agli uccelli foglie di cicoria
(preferibilmente la varietà selvatica), zucchine, cetrioli, spinaci
e mele.
Date le difficoltà di reperimento solo saltuariamente somministro
dente di leone, centocchio, ed ortica (con i semini) che raccolgo
solo in luoghi incolti ed incontaminati. Sono però del parere che un
maggiore apporto di erbe selvatiche, specie durante la primavera,
gioverebbe al veloce raggiungimento della perfetta forma amorosa.
Acqua: va cambiata il più frequentemente possibile e somministrata
pura cioè senza aggiunta di integratori vitaminici o altro (mi
avvalgo del pastone).
Integratori minerali: sempre a disposizione dei volatili il grit
e il carbone vegetale (che miscelo insieme) e l’osso di seppia.
Non pratico alcuna terapia preventiva con medicinali o trattamenti
pre-cova a base di antibiotici. Ritengo che l’unica cosa in grado di
“salvaguardare” la salute degli uccelli in cattività e specialmente
dei fringillidi sia la prevenzione da attuarsi mediante scrupolosa
pulizia degli ambienti e buona qualità degli alimenti. Operando in
tal modo non ho mai dovuto lamentare ingenti perdite di soggetti o
scarso sviluppo dei
pulli.
Riproduzione:
Dopo anni di esperienza con questa specie ho verificato che il
dorsonero tende ad anticipare la fase riproduttiva rispetto ad altri
fringillidi (sia nostrani che esotici). Spesso, infatti, ho notato
diverse femmine manifestare il desiderio di nidificare sin dalla
prima metà di marzo. Come la maggior parte dei lucherini il maschio
inizia il corteggiamento emettendo il suo canto e abbassando le ali
in modo da esaltarne le macchie bianche. Spesso poi insegue
furiosamente la compagna.
In questo caso uno spazio "generoso" assicurerà alla femmina, almeno
in parte, la possibilità di sottrarsi alle "pressanti" attenzioni
del maschio.
In genere, così stimolata, la femmina, ben presto inizierà ad
ispezionare la gabbia alla ricerca del posto ideale dove costruire
il nido, seguita in ogni suo spostamento dal maschio.
Subito dopo l'accoppiamento inizia la costruzione del nido che verrà
completato in un paio di giorni. Come materiale fornisco iuta,
ovatta e pelo animale (in vendita ne esistono confezioni per "uso
ornitologico"). Non ho mai dovuto infrascare il nido in quanto le
femmine sono abbastanza confidenti tanto da sopportare qualche
intrusione dell'allevatore per il controllo quotidiano delle uova e
dei piccoli.
La deposizione segue dopo 3/10 gg. Ogni covata si compone di 3/5
uova bianco azzurrine (talvolta debolmente macchiettate di bruno sul
polo ottuso). L'incubazione dura dai 12 ai 14 giorni. Alla schiusa i
pulli nascono con la pelle di un colorito arancio/carnicino acceso e
con un rado piumino grigiastro.
Se il maschio da prova di essere un buon partner, si può lasciare la
coppia unita, ma per maggior prudenza o qualora si nutrissero dubbi
sul suo comportamento, lo si può isolare nell'altro scomparto della
gabbia tramite divisorio. In questo modo la coppia rimarrà unita e
la femmina si gioverà di qualche imbeccata extra da parte del
coniuge.
Generalmente le femmine assistono la prole assiduamente preferendo
alimentarla con gli alimenti vegetali e i semi oleosi (in
particolare il niger). Accetteranno di buon grado anche il pastone
purché vengano preventivamente abituate all'alimento (per questo
somministro il pastone durante tutto l'anno).
Non ho mai fornito ai miei uccelli insetti, estrusi né tantomeno
semi bolliti o germinati. Ciò nonostante i piccoli crescono
velocemente ed in perfetta salute tant'è che entro 15/18 giorni
dalla nascita abbandonano il nido ricercando però ancora per un paio
di settimane l'imbeccata dai genitori.
A inizio svezzamento i pulli vengono trasferiti nell'altro scomparto
della gabbia mediante il divisorio lasciando la coppia libera di
nidificare. In questa fase spesso è il solo maschio a nutrire i
piccoli attraverso le sbarre fino a che questi non saranno
definitivamente svezzati.
Non appena autosufficienti colloco i piccoli in capaci gabbioni
evitando la coabitazione con novelli delle precedenti covate.
Maschio immaturo di dorsonero messicano (si noti il dorso ancora
parzialmente verdastro)
Alcuni consigli:
L'allevamento di questi spinus non presenta particolari difficoltà
se non quelle legate all’estro precoce, fatto abbastanza rischioso e
non facilmente risolvibile per chi come me alleva all’esterno (quest’anno
(2003) ho ottenuto i primi "columbia" della stagione a fine febbraio
con temperature notturne di 5/6 gradi).
Altra problematica piuttosto ricorrente riguarda la muta di questo
splendido spinus. Se è vero che in genere il dorso nero completa il
ciclico ricambio del piumaggio più velocemente dia altri
fringillidi, ho potuto constatare che spesso i due sessi non mutano
in sincronia, per cui le uova delle prime o delle ultime covate
potrebbero risultare chiare.www.allevamentospinus.it contattirenato.gala@allevamentospinus.itcarmine.esposito@allevamentospinus.it